Stranger Things, la serie che si rifà alle meravigliose atmosfere degli anni ottanta per regalarci misteri ed emozioni è arrivata alla terza stagione.

La Rai ha cavalcato l’onda producendo la versione italiana di Stranger Things, intitolata Stranissime Cose, riconfermata anch’essa alla terza stagione.

In attesa che Viale Mazzini ci ricatapulti nel decennio più amato dai sieropositivi, facciamo un piccolo riassunto delle stagioni precedenti.

Siamo sempre nel 1984 e a Ustica sembra essere tornato tutto alla normalità. Bettino, Arnaldo, Ciriaco e Giulio sono sempre amici, ma si sente molto la scomparsa della loro piccola amica Undicimila, la bambina creata nei laboratori dell’IRI per far fuori i comunisti e così chiamata in onore dei miliardi di fondi neri utilizzati per la sua realizzazione.

Il più colpito è soprattutto Bettino, così depresso dall’assenza di Undicimila che non ha nemmeno più voglia di giocare al loro gioco di ruolo preferito: il Manuale Cencelli.

In realtà Undicimila, che alla fine della precedente stagione era riuscita a sfuggire ai controlli della guardia di finanza fatti all’IRI dopo che un esperimento fallito aveva aperto le porte di una dimensione malefica, Botteghe Oscure, è ancora a Ustica, nascosta in un luogo sicuro: un caveau del Banco Ambrosiano, sotto la custodia dello sceriffo della cittadina: Bruno Contrada.

Nonostante le insistenze della bambina per venire allo scoperto, Bruno pensa che sia ancora troppo pericoloso, Così Undicimila languisce per la lontananza da Bettino e cerca di mantenere un contatto telepatico con lui guardando ininterrottamente Rai Due.

Nel frattempo la mamma di Ciriaco, una ex ballerina di Colpo Grosso, nota che il figlio riempie i fogli di strane ed inquietanti scritte: privatizzazioni, competitività, taglio della spesa pubblica, meritocrazia, maggioritario.

Piuttosto preoccupata, lo porta allora alla USL a farlo visitare da un cugino primario.

Non viene riscontrato nessun problema, tuttavia il medico avverte immediatamente gli scienziati dell’IRI che qualcosa di tremendo sta ancora accadendo a Ustica.

Questo conferma i sospetti degli scienziati: nelle segrete del laboratorio, Botteghe Oscure esiste ancora e sta evolvendo i suoi poteri; per esempio chiunque si avvicini al portale vede sparire il potere di acquisto del suo salario.

Anche Ustica, nel frattempo, sembra precipitare dentro un’aura oscura: le fabbriche vengono improvvisamente delocalizzate in Cina, le sedi dei partiti si trasformano in negozi Eataly e i sindacati iniziano a fare accordi con la Confindustria.

Allertato da questi fenomeni paranormali, lo sceriffo Contrada inizia ad indagare anche lui su questi accadimenti, finché non si imbatte in Ciriaco e scopre l’esistenza dei suoi messaggi oscuri. Mettendoli insieme, la mamma di Ciriaco e Bruno scoprono che formano una misteriosa pergamena proveniente dal futuro: il fantomatico programma elettorale dell’Ulivo.

Nel frattempo, Undicimila beve un caffè all’arsenico che le provoca la visione mistica di Achille Occhetto mentre piange al congresso del PCI.

Sconvolta, Undicimila decide di scoprire la verità sul suo passato. Scappa dal caveau e si reca là dove la sua visione era ambientata, alla Bolognina.

Lì trova un’altra ragazzina, anche lei creata dall’IRI per distruggere i comunisti: il suo nome è Sei Percento, detta Sei, come la percentuale di mazzette pagate per costruire i laboratori dell’IRI.

Sei ha il potere di vedere nel futuro e sa che la dimensione di Botteghe Oscure è ancora aperta e che sta fagocitando non solo i comunisti, ma anche tutti gli anni ottanta italiani.

Per salvare Ustica e i suoi amici, Undicimila deve chiudere una volta per tutte quel portale maledetto. La bambina è dubbiosa, non vede Bettino da così tanto tempo, e allora perché deve salvare delle persone che l’hanno dimenticata?

A questo punto, Sei la teletrasporta in un futuro parallelo in cui il mondo è stato fagocitato dalla dimensione oscura e rimane atterrita: vede la gente andare in pensione a 70 anni, l’INPS assumere dei Social Media Manager, gli indignati cliccare qui e i comici di Fantastico vincere le elezioni. In un moto di rabbia, Undicimila usa i suoi poteri per trasformare tutti in impiegati del catasto.

Nel frattempo, a Ustica, il piccolo Ciriaco ormai non è più in sé. Completamente posseduto dalla dimensione oscura, i suoi amici sono costretti a legarlo a letto per evitare che faccia gesti inconsulti, come la svendita del patrimonio immobiliare pubblico.

A quel punto Undicimila si palesa davanti a loro dopo dopo più di un anno di assenza. Il dado è tratto, sarà lei a chiudere il collegamento con Botteghe Oscure.

Scortata da Bruno Contrada, Undicimila si reca nei sotterranei dell’IRI. Lì si trova davanti il portale di Botteghe Oscure da cui sta emergendo la creatura finale. “Non esistono pasti gratis! Bisogna fare le riforme! Il taglio della spesa pubblica! Il pareggio di bilancio in costituzione! L’euro ci ha salvati!”.

Undicimila allora raccoglie tutte le sue forze ed evoca il suo potere supremo: la svalutazione competitiva della lira.

Finita l’emergenza, tutta Ustica si impegna nell’allestimento della Festa dell’Unità.

A causa della svalutazione imposta da Undicimila, però, una piadina costa trentasei milioni di lire, ma almeno tutti hanno di nuovo un posto alla Forestale.

Bettino e Undicimila ballano insieme un lento sulle note di Maracaibo e si scambiano un tanto agognato bacio.

Nel frattempo però, a Botteghe Oscure, qualcosa ancora ribolle.