Scrivere. Quasi tutti imparano a farlo entro la fine delle scuole elementari, ma solo alcuni riescono a diventare degli scrittori di successo. Perché? Difficile spiegarlo, ma se il vostro sogno è sfondare nel mondo dell’editoria, eccovi 5 semplici consigli che potranno aiutarvi a realizzare i vostri desideri.

1. Non leggete. Niente. Mai.

Leggere è il primo passo falso di ogni aspirante scrittore. Molti pensano che leggere testi altrui, specie se famosi, possa essere una fonte d’ispirazione o un modo per migliorare le proprie capacità; non c’è niente di più sbagliato. Quello che scrivono gli altri fa schifo e non ha nulla a che vedere col capolavoro della letteratura che avete in mente. Ogni volta che sprecate del tempo su un testo altrui, i vostri standard si abbassano e la vostra creatività si adagia. Limitatevi piuttosto a guardare le figure. Se non ce ne sono, unite con dei tratti a matita la punteggiatura contenuta nel testo, o schivate le parole passando tra uno spazio e l’altro come se doveste uscire da un labirinto. Evitate accuratamente i classici (“classico” è una parola che l’editoria ha inventato per abbreviare la locuzione “vecchio prendi-polvere riempi-mensole”). Se vorrete indagare sulla vita di qualunque scrittore “classico”, scoprirete che, nella maggior parte dei casi, ha fatto una brutta fine, raccogliendo l’odio dei suoi contemporanei e dei posteri. Dante è morto in esilio, Foscolo è morto in povertà, Leopardi è morto di dissenteria. Se qualcuno dei vostri amici ha in casa qualche opera di Manzoni, state pur certi che non l’ha letta, né l’ha comprata, l’ha solo ricevuta in eredità da un qualche lontano parente che voleva disfarsene.

2. Trovate il vostro stile.

Non stiamo parlando di stile di scrittura (che in voi, che siete nati scrittori, è – appunto – innato), ma degli abiti che indossate, della vostra pettinatura e del vostro modo di mostrarvi agli altri. Compratevi delle Clarks. Ogni vero scrittore ne ha almeno un paio e le indossa nelle occasioni in cui deve dimostrare agli altri di essere un vero scrittore. Procuratevi delle camicie ed evitate le t-shirt. Le t-shirt sono da blogger sfigati, mentre il vero scrittore indossa soltanto camicie a maniche lunghe, rimboccandole al momento opportuno. Evitate i jeans troppo lunghi alla caviglia, assicuratevi che caschino sempre a pennello e, se possibile, sdruciteli un po’ (fa uomo vissuto e ricco di avventure da raccontare). Con questi piccoli accorgimenti, siete già arrivati a livello Aldo Busi. Se, tuttavia, siete etero, non dimenticate di farvi crescere almeno un po’ di barba e di non pettinare mai i capelli alla perfezione. Bisogna dare costantemente l’idea di essere appena scesi dal letto, dopo una notte passata tra cosce, zanzare e shot di tequila. Adesso siete arrivati a livello Baricco, o Ammaniti, o Fabio Volo. Se invece siete delle scrittrici, vestitevi come vi pare, ricordatevi solo di apparire bombabili.

3. Scegliete con cura argomenti e parole.

Avete un’idea originale che vi ronza in testa da tempo? Avete trovato un argomento che nessuno ha mai approfondito e pensate di porgerlo ai lettori con un linguaggio forbito e innovativo? Avete la piena consapevolezza che la vostra opera segnerà un punto di svolta nel pensiero comune e che sarà fondamentale per il risveglio delle coscienze, inducendo riflessioni profonde e cataclismi emozionali in tutti quelli che sfoglieranno le vostre pagine? Andate pure avanti nel vostro progetto, ma non venite a piangere da me se, a sei mesi dall’ultima stesura, nemmeno vostra madre avrà preso in considerazione il vostro libro, figuriamoci una casa editrice. Per fare successo è necessario masticare l’ovvio, digerire il già visto, ruminare la banalità. Ogni tentativo di realizzare un’opera appena sopra la sufficienza culminerà in un clamoroso fallimento. Fatevi due conti: vende di più Karl Kraus o il Cucciolone Algida? Vendono di più le poesie di Ken Saro-Wiwa o i Baci Perugina? Se state obiettando “facile vendere se ci sono dei dolci di mezzo”, vi state comunque sbagliando. Pensate ai biscotti della fortuna cinesi: fanno talmente cagare che sono costretti a regalarverli.

4. Ampliate le vostre conoscenze.

Conoscere l’argomento che si vuole trattare nel proprio libro è importante, ma mai quanto conoscere la persona giusta che possa spingerlo un po’. Anche se il vostro manoscritto fosse l’opera più bella mai scritta sulla faccia della terra, la sua effettiva bellezza non avrà alcun valore senza un buon rapporto con chi dovrà giudicarla o presentarla a un editore. Se vi siete fatti i nemici sbagliati, la vostra carriera di scrittori famosi è morta ancora prima di nascere. Non è invidia (non sperateci), è semplice antipatia. Quante volte, voi stessi, davanti a uno status divertente su Facebook avete evitato di concedere un like, solo perché lo status era pubblicato sulla bacheca di qualcuno che vi sta sul cazzo? Cosa vi fa pensare che gli altri non si comporteranno con voi nella stessa maniera? Siate furbi, non litigate mai con nessuno, fate più conoscenze possibili, se necessario lasciate che la vostra lingua percorra strade nuove e inesplorate. Non abbiate paura: con buona probabilità, qualcuno le avrà già rese linde e immacolate con la propria, di lingua, ben prima di voi.

5. Estendete il vostro successo anche in altri campi.

Per essere degli scrittori di successo, la cosa più importante non è scrivere, ma avere successo. Avvantaggiatevi ottenendo successi in qualunque altro campo della vostra vita. Avete mai pensato di uccidere un bambino in fasce a colpi di moschettone? o di proporre un threesome a una vostra compagna di erasmus, salvo lasciare che la situazione degenerasse un po’? Avete mai pensato di prostituirvi e raccontare le vostre avventure sessuali con un leader politico ormai decaduto, o, in alternativa, di prostituirvi, condurre un programma in seconda serata su Rai1 per tre volte a settimana, e raccontare le vostre avventure sessuali con un leader politico ormai decaduto? Avete forse avuto la fortuna di trascorrere un’adolescenza all’insegna del sadomaso? Perché, allora, non tentare una carriera come centravanti della Nazionale e raccogliere in un libro le vostre barzellette preferite? Magari avete la fortuna di essere figli d’arte; potreste sputtanare vostro padre con una biografia non autorizzata postuma. Se, invece, non siete figli d’arte, potreste comunque sputtanare qualcun’altro. Come vedete, le possibilità sono davvero illimitate. Evitate, però, di mettere a repentaglio la vostra vita con un’opera di denuncia contro la malavita organizzata, costringendovi a un’esistenza sotto scorta: l’intento è nobile, ma sappiate che il rischio è di diventare dei pelatoni insopportabili con le occhiaie.