Beh, prima o poi doveva succedere. Il contagio si è diffuso, radio e TV non trasmettono, molti tra i vostri cari sono dispersi o sono stati mangiati (esclusi quelli che cercano di mangiare voi), delle istituzioni nessuna traccia. Per pura botta di culo vi trovate ancora vivi; ecco cosa fare.

1. Protocollo Santanchè: tenete l’ultima pallottola per voi stessi. Se vi trovate circondati da zombie o in accordo con una qualunque delle affermazioni della Santanchè, meglio farla finita velocemente e senza indicibili sofferenze che essere dilaniati e scarnificati da esseri senza pietà.

2. Ius Naturae: no, lo Stato non c’è. L’esercito non c’è. In nessun bunkerone si sta facendo ricerca su una cura, dovevamo comprare dei caccia e abbiamo tagliato fondi alla ricerca e in ogni caso i nostri migliori ricercatori sono all’estero, per cui non fate la puttanata di uscire e di mettervi a cercare una base militare. Però potete continuare a non fare gli scontrini fiscali, mentre ripensate a chi avete votato. Che, comunque, probabilmente è già passato alla maggioranza.

3. “Sparagli Piero, sparagli ora. E dopo un colpo, sparagli ancora”: mirate alla testa degli zombie. Non conta averli atterrati o menomati come avete lasciato che si facesse alla libera informazione, bisogna sparargli in testa o trovare altre modalità meccaniche per distruggergli il cervello. Usate un badile, una spranga, un mattone. Penso che si possa fare anche col Bimby. Sbatte il cazzo se è lo zombie di Scilipoti o Di Pietro, dovete tirare al cervello lo stesso.

4. Protocollo Onan: se siete maschi, masturbatevi regolarmente. Non prima di uscire a cercare cibo o altro di utile né prima di ristabilire i rapporti di potere all’interno del vostro piccolo gruppo di sopravvissuti. Ma se ve ne dovete stare asserragli per del tempo, fatelo. Perché, altrimenti, dopo una settimana di astinenza una zombie cannibale verrà considerata una pericolosa creatura femminoide malata, dopo due settimane una donna potenzialmente letale, dopo tre settimane una ragazza che attraversa un momento di difficoltà e dopo un mese rischiate di uscire e andarle a chiedere se ha un’amica per vostro cugino, mentre da vicino la trovate “un tipo”, subito prima di essere morsicati. Parecchio morsicati.

5. “Acqua nisciuno è fesso”: razionate l’acqua e, se avete a disposizione un tetto “sicuro”, raccogliete quella piovana. Potete vivere 3-4 settimane, senza cibo, ma solo 2-3 giorni senz’acqua. Per cui, lavatevi il minimo indispensabile per non contrarre malattie o parassiti. Prima bere, poi lavarsi. Prima avere acqua per cucinare, poi lavarsi. Prima avere acqua da barattare con cibo, medicine o armi, poi lavarsi. Se non c’è nessuna donna a rompere i coglioni e avete una Playstation, è pure gradevole.

6. Protocollo Alamo: barricatevi. Chiudete tutto a doppia mandata, preferibilmente in un piano rialzato e con un solo accesso. Se riuscite a smontare le ringhiere (fatelo in una giornata di vento; il rumore confonderà quello che farete voi), possono diventare inferriate. Altrimenti, non esitate a spostare tutte le vostre librerie Billy o Expedit e cassettiere Hemnes davanti agli ingressi. Va da sé che se gli zombie trovano e imparano a usare una chiave a brugola, sono cazzi vostri. Evitate le cantine; non hanno bagni e magari ebbri e felici, ma si muore di freddo.

7. “Che la pace sia con te.” – “Mavaffanculo.”: clero, in giro, non dovrebbe essercene. se però vedete dal vostro punto di osservazione soprelevato un’orda di zombie che insegue un mucchio di pinguini, non vi preoccupate; non sono diventati onnivori e quindi sopravviveranno molto più a lungo ma siete voi che siete astigmatici e probabilmente hanno forzato un convento e ciò che stanno inseguendo sono suore. Se però incrociaste un prete che cerca di intortarvi asserendo che la palese assenza di un qualsivoglia dio faccia parte di un disegno più grande che noi poveri umani non possiamo comprendere, sentitevi liberi di assestargli un calcio nei coglioni.

8. “Mettete dei cannoni nei vostri fiori.”: Armi. Tante. Ne avrete bisogno. Fatto un cannone un giorno sì e l’altro anche, girato per i parchi coi bonghi e troppo giovani per il militare obbligatorio o datati ma obiettori di coscienza? Come biasimarvi. Però, ora, non funziona, per cui dotatevi di tutto ciò che riuscite a trovare: pistole di vigili urbani, motoseghe da giardinieri, balestre e/o mazze ferrate se vivete nei pressi di un simpatico borgo medioevale, culla di cultura e perla della vallata. La cosa migliore sarebbe barricarsi in una sede dei Carabinieri, la cui bonifica zombiesca garantirebbe non pochi brividi ma il cui risultato sarebbe trovarvi armati e in una zona protetta da alte inferriate e accessi dotati di controllo video. Se v’è rimasta un po’ d’erba e c’è ancora qualche carabiniere in vita, fumate assieme. Tanto, ormai.

9. Protocollo Ramsay: trovate cibo. Se riuscite a barricarvi in un supermarket, è una bella storia. È pieno di roba da mangiare. Compresi voi, ma per fortuna ci son saracinesche e telecamere a strafottere. Sconfitti zombie e proprietari del supermarket, categorie che tendono entrambe ad essere piuttosto territoriali, potrete con calma rammaricarvi del fatto che l’apocalisse zombie è arrivata proprio nel momento in cui il cotto Ferrarini stava in offerta, a 16,50€/kg. Razionate di ogni, anche la carta igienica. Mangiate prima la roba che scade prima. Cercate di scadere per ultimi.

10. Miscellanea: ricordate sempre le seguenti regole. Non è il caso di fare rumore. D’un tratto, fare jogging accorcia anziché allungare la vita. Ho detto di barricarsi in un supermarket, non in un centro commerciale. Cercate di non essere di colore. Gente morsicata, graffiata, ferita, scacciateli peggio che i Testimoni di Geova o quelli di Enel Energia. Se uno dei vostri cari viene contagiato, ricordate che è solo un simulacro pieno di nefandezza e insidie, tipo la Legge Mammì. Se qualcuno urla di continuo fino alla raucedine, magari non è circondato o lo stanno sbranando, magari è Grillo. Lì fuori è pieno di maschi Alfa più Alfa di voi, come prima dell’apocalisse zombie. Ghedini, Fassino e Schifani son proprio così di loro, magari non son stati di sicuro di sicuro contagiati. Non fumatori? Ah-ah! Gli accendini li abbiamo tutti noialtri tabagisti. I gatti sono buonissimi, basta farli marinare.