Ragionano più velocemente di noi. Hanno più memoria nelle discussioni. Possono piangere scatenandoci sensi di protezione. Possono dare la vita a un altro essere umano. Fronteggiano suocere che hanno già tirato su funzionalmente una prole, mentre noi passiamo coi nostri figli più tempo di quanto non abbiano fatto i nostri padri o suoceri. Sono delle maratonete della resistenza fisica, per esempio mutando nel loro corpo e poi partorendo, mentre noi siamo dei centometristi capaci solo di esplosioni muscolari più potenti ma molto più brevi. Ma c’è una sola cosa che le rende potentissime, ai nostri occhi: la sovranità sulle tette. – van deer gaz

Quelle non sono mimose, perché non è stagione, ma non importa, un ramo sono appena 20 euro, dai è la festa della donna. Anche se io, in verità, non ho mai voluto festeggiarla perché secondo me dovrebbe essere tutto l’anno e non solo un giorno. Però è giusto ricordare quello che successe tanti anni fa, alla nonna. Il ricordo della festa della gonna. La memoria sul ricordo della festa della donna. Di tutta la donna. Perché diciamolo, il femminismo ha rovinato Madonna. Eh sì! Lo sanno tutti che son le donne le peggiori amiche delle donne! Cioè, dico, son le donne le migliori amiche delle donne e le peggiori madri dell’uomo, ma anche le più grandi nemiche degli amici dell’uomo, soprattutto al giovedì sera, quando c’è il calcetto e dopo anni ancora ti chiedono: pure stasera? – spaam

Io, la festa della donna, ecco, faccio un po’ fatica a capirla. Forse perché sono uomo, il che è un bel problema. Ma non so se è questo, sinceramente. Secondo me, ci fosse la festa dell’uomo, farei fatica a capire anche quella. Cioè, io, festeggiare le donne, tutte quante, non me la sento. E poi chi le conosce? Posso provare a festeggiare quelle che conosco, di donne, ma mica tutte. Ci sono quelle che mi stanno antipatiche, anche, e loro non le voglio festeggiare. Festeggerei solo le donne che apprezzo. Sì, così potrei anche farlo. Però non posso, perché la sera dell’8 marzo vado a gnocca, ché in giro ce n’è un putiferio. – mix

Donna, cosa farei senza di te? Nei momenti di sconforto tu riesci a farmi vedere il bicchiere sempre mezzo pieno. In mezzo agli occhi. Cosa sarebbe la comunicazione senza una donna? Uno sterile scambio di opinioni in cui partendo da A, per arrivare a C, si passa inevitabilmente da B. Invece, donna, tu riesci a mettere nello spazio di una lettera l’intero alfabeto cirillico, 3000 ideogrammi cinesi, 4 dialetti ugrofinnici e se non bastasse anche le rune celtiche. Il tutto per meravigliarmi, stupirmi, stordirmi e, finalmente, darti ragione. Basta che ti stai zitta. Cosa sarebbe la Champions League senza una donna di fianco? E i Mondiali? Ricordo ancora Giappone-Corea quando di fronte alla rabbia per le ingiustizie arbitrali tu, al mio fianco, davi del cornuto al parrucchiere che ti aveva rovinato Maldini… ed è questo che festeggio oggi, perché vivere con te è difficile, ma senza è impossibile. – coqbaroque

Ché poi non è che sia esattamente la “Festa della Donna”, non si fa festa, non ci sono dolci tipici, non si stacca dalla routine di tutti i giorni, è la “Giornata Internazionale della Donna”, un po’ come la Giornata Mondiale di qualunque altra cosa. Credo non si possano avere più di 365 giornate mondiali in un anno, altrimenti si accavallano, e allora la stessa giornata diventa la giornata di altre tremila cose, e viene fuori una sorta di commemorazione macedonia, e non si fa, non si fa. E poi, devi proprio essere donna donna perché sia anche la tua giornata, o basta soltanto che ti ci senti? Donna, dico. Non lo so. Eppure me lo dicevano che dovevo studiare filosofia. Un giorno lo faccio, mi ci laureo, e poi rassegno le dimissioni da questi cazzo di California Dream Man! Come, scusa? Tra cinque minuti sul palco? ARRIVO! – waxen