Siete finite dentro un tormentone come Beautiful e il tipo cui continuate a mandare messaggini dai tempi delle superiori continua a non filarvi. Trombarvi sì, ma filarvi mai.

Ed eccovi, così, di nuovo con quella sensazione di essere state usate e abbandonate per sempre, il sapore amaro di sperma e delusione che non vuole andare giù e che si mischia con la rabbia di esserci ricadute. Eppure vi eravate allenate tutto un inverno andando in palestra, postando foto di voi sempre più fighe e però mature, con il fisico scolpito e il cervello ingrandito, circondate di mojito, simpatici pretendenti e copertine di libri. Soprattutto, convinte di aver superato brillantemente quel periodo di merda a seguito del suo abbandono. Ma come si è ripresentata l’occasione, insieme all’ormone e al suo sorriso dolcissimo, siete ricadute nuovamente nella sua trappola, fatta di passione, pompini con l’ingoio e sesso anale. Una rete dove lui viene, vi scopa e poi sparisce nuovamente. Niente di così strano, ma il XXI secolo non è arrivato lo stesso anno per tutti.

Proprio per questa ragione, a volte, l’unica soluzione che vi resta, è quella dell’omicidio premeditato.

Ma come si prepara un omicidio premeditato? Soprattutto, come si prepara un omicidio premeditato senza finire davanti al giudice con l’accusa di aver premeditato un omicidio?

Di solito, per ottenere un buon omicidio premeditato, dovete imparare a memoria la premeditazione e bruciare subito gli appunti. Poi, una volta presa questa accortezza, sarebbe il caso di fare pratica con qualcuno. Tra i vostri amici ci sarà sicuramente uno disposto ad aiutarvi. Se dicono di no, ricordategli di quella volta che lui era disperato e voi gli avete fatto credere che un giorno gliela avreste data. Prendetegli la mano, sorridete affabilmente e fatevi abbracciare forte forte. Dovrebbe bastare.

Se non avete amici di questo genere, chiamate qualche parente di primo grado. Dopo aver fatto pratica con la vostra cavia, seppellite il cadavere, oramai non più utilizzabile a fini ludici, e rifinite i dettagli del vostro omicidio premeditato.

Prima di tutto createvi un alibi di ferro. Magari con un testimone sicuro, tipo il vostro ex. Andate a casa sua, il giorno dopo l’omicidio, e fategli un pompino, così, senza dare spiegazioni. Quando v’interrogheranno direte: “Ero a casa del mio ex a fargli un pompino d’addio”. Il vostro ex confermerà la versione dei fatti e non si chiederà mai se fosse stato il giorno prima o dopo.

Trovato l’alibi, decidete l’arma del delitto. Ogni arma, di solito, esprime uno stato d’animo ben preciso, un conflitto interno, una specie di firma. Strangolare la vittima non sarà la stessa cosa di farla a pezzi, scioglierla nell’acido o sposarla. Scegliete quella che più vi si addice.

Ora che avete un alibi e un’arma del delitto, vi manca un dove. Fra i migliori luoghi per uccidere lo stronzo c’è la camera da letto, prima di farci sesso però, o mi fate la stessa fine di sempre ed io ho perso un sacco di tempo a spiegarvi, inutilmente, l’omicidio premeditato. Quindi, prima lo uccidete e poi, se proprio volete, vi fate dare due botte. Non fate quella faccia perché il rigor mortis sarà la sua miglior prestazione di sempre. Anzi, in quel caso potreste pure rimpiangerlo. Ma non disperate, la prossima settimana vi spiegherò come resuscitare i morti senza chiamare Gesù che a fine settimana non se ne trova mai uno libero.

Dicevamo, altro posto per l’omicidio premeditato è nel bagno, a casa della madre. Lo strozzate con una saponetta e quando uscite chiudete a chiave. La madre, prima di convincersi a forzare la porta del bagno, aspetterà l’ora di cena. Il tempo di prendere un volo easyjet, destinazione estero.

Infine il parco. Lui arriverà convinto di poter ancora approfittare di voi e quindi avrà le difese abbassate, oltre al suo carattere, ma quello quando mai l’ha avuto più alto del suo uccello. D’altronde, il viagra ti alza quella specie di “clitoride sopravvalutato”, mica la statura. Accarezzategli allora la guancia, altezza basette, e aspettate che si allunghi verso di voi per baciarvi. Fissate le sue labbra, per una volta tanto, così vedrete la sua lingua uscire fuori come una cotoletta panata male e capirete con chi siete stati. A quel punto infilategli un dito nel culo. Questo lo dovrebbe far saltare indietro, allargando le braccia ed esponendo il suo intero corpicino indifeso al vostro scopo. Tirate fuori il coltello da 31 cm, di fresco arrotato e colpite dritti allo sterno. Tempo di morte, 3 minuti e mezzo di pura agonia. In alternativa, al cuore, morte immediata, oppure al collo, morte agonizzante ma potrebbe schizzarvi il vestito nuovo.

Asciugate il coltello sull’erba, rimettetelo in borsa, prendete la metro, fate 4 fermate e poi buttatelo in un secchione per la plastica. Tornate a casa, compratevi una vaschetta di gelato e scaricatevi la vostra serie preferita.